Fisioterapia e malattia di Parkinson sono un binomio di recente costituzione: se facciamo una semplice ricerca bibliografica crociando i due termini scopriamo che fino al 2000 le pubblicazioni annuali sull’argomento si contavano sulle dita di una mano mentre dal 2000 in poi si è passati ad una media di un centinaio all’anno. Segno evidente che questo filone di terapia è giovane e motivo di crescente interesse.

Lo scopo principale della fisioterapia nel paziente parkinsoniano è quello di offrire al paziente delle strategie cognitive o cognitivo/sensoriali in grado di facilitare ciò che al soggetto parkinsoniano risulta più difficile e cioè: la programmazione del movimento. Educare il paziente a considerare l’attività fisica una terapia a tutti gli  effetti ha la stessa valenza di incoraggiarlo ad assumere con regolarità la terapia per garantire quella stimolazione dopaminergica continua che viene tanto auspicata.

Al raggiungimento dell’obiettivo hanno contribuito, negli ultimi anni, attività correlate alla musica (canto e danzaterapia con particolare riferimento a tango e danza irlandese) dove l’aspetto musicale rappresenta l’elemento trainante e facilitante per superare l’ impasse motorio. Analogamente attività come il nordic walking o la deambulazione su tapis roulant hanno dimostrato un effetto positivo sul movimento.

In generale tutte le metodiche suggerite sembrano avere un effetto biologico mediato dalla produzione endogena di fattori di crescita neuronale importanti per la neuroprotezione e la plasticità cerebrale a cui si associa un’ azione “funzionale” mediata dall’ esecuzione in gruppo di tali attività e di cui sembrano responsabili i neuroni a specchio: quelle cellule del nostro cervello comuni anche ai primati la cui attività si svolge sia in relazione ad un movimento agito che osservato. Praticare in gruppo una attività attiverebbe, attraverso l’osservazione degli altri, questa classe di neuroni che a sua volta è in grado di mediare la risposta motoria, migliorandola.

Presso la nostra sezione dell’ASPI la drssa Ambra Noè sta portando avanti con un gruppo di pazienti una attività di Liedtherapy (si rimanda all’articolo per i dettagli).